"Penso quindi che lo sforzo richiesto dal nostro programma culturale dovrebbe essere quello stesso che ci fa pregare, lavorare ed amare. Come sanno fare i fucini: con forza e con gioia."

Scritti fucini, Giovanni Battista Montini

venerdì 3 maggio 2013

"Gilbert Keith Chesterton - L'avventura umana e letteraria di un Uomo Vivo"


Quando il 14 giugno 1936 morì Gilbert Keith Chesterton, Pio XI inviò un telegramma al capo della gerarchia ecclesiastica in Inghilterra in cui si diceva che il Papa pregava e piangeva la morte di colui che definiva “devoto figlio della Santa Chiesa, difensore ricco di doti della Fede Cattolica”. I giornali laici non vollero pubblicare per intero il telegramma del Pontefice, perché dava ad un suddito un titolo che spetta al re d'Inghilterra.
Era la seconda volta che un Papa dava il titolo di defensor fidei a un inglese e sicuramente Chesterton da lassù si sarà fatto una grassa risata, sapendo che l’altro inglese era nientedimeno che Enrico VIII.
Da giovane imparò a leggere tardivamente, mostrando un preoccupante ritardo: «O è un genio o è un idiota», disse il medico che lo visitò all'epoca. Dopo aver abbandonato l’università dovette affrontare una forte depressione, superata anche grazie a letture bibliche in particolare il libro di Giobbe: alla sua guarigione seguirà un vero e proprio ritorno alla vita. Sarà pittore, poeta, vulcanico giornalista, filosofo, drammaturgo, acuto critico letterario, saggista, romanziere, giallista, umorista, apologeta e sto sicuramente tralasciando qualcosa.
Il suo temperamento e la sua ironia lo porteranno a confrontarsi con i grandi giganti del mondo letterario del suo tempo, da George Bernard Shaw a Rudyard Kipling, fino a riscoprire il cristianesimo. «Furono Huxley, Herbert Spencer e Bradlaugh, che mi ricondussero alla teologia ortodossa; essi seminarono nel mio spirito i primi forti dubbi sul dubbio» scriverà Chesterton stesso in uno dei sui libri più celebri: Ortodossia, «non avevo mai letto una sola linea di apologetica cristiana».
Chesterton rappresenta l’immagine migliore della Merry England, discostandosi completamente dall’Impero Britannico, fece sui gli insegnamenti di Leone XIII e di San Tommaso d’Aquino formulando, insieme a padre Vincent McNabb e Hilaire Belloc, la teoria distributista le cui fondamenta poggiano su quei principi di dottrina sociale della Chiesa Cattolica contenuti nell'enciclica Rerum Novarum e ulteriormente sviluppati da papa Pio XI nell'enciclica Quadragesimo Anno.
La vita e le opere di questo brillante scrittore inglese saranno presentate giovedì 16 maggio alle ore 21 presso il centro Mater Gratiae (via San Galliano, Perugia) in un incontro promosso dal gruppo FUCI "Giuseppe Toniolo" e dal Circolo "Giorgio La Pira". Interverrano Paolo Gulisano (saggista e scrittore, biografo di Chesterton, Vicepresidente della Società Chestertoniana Italiana) ed Edoardo Rialti (docente di Letteratura alla Facoltà Teologica dell'Italia Centrale e all'Istituto Teologico di Assisi, "Visiting Professor" alla Olswa University, Ontario).

Fabrizio Saracino


info: presidente@perugia.fuci.net